Il Kung Fu

IL KUNG-FU WUSHU

Per gli occidentali o comunque per chi come me negli anni ’70 si avvicinava al mondo delle Arti Marziali attraverso il Cinema ed i film d’azione, interpretati dall’indimenticabile Bruce Lee prima e dai suoi emulatori poi, ha sempre identificato l’arte marziale cinese con la parola Kung Fu senza sapere che questo termine solo se abbinato agli ideogrammi WU e SHU esprime un significato marziale.
Infatti Kung Fu viene tradotto: “ESERCIZIO SVOLTO CON ABILITA’ E IMPEGNO”; e quindi partendo da questo presupposto chi si applica nel fare bene qualcosa fa del Kung Fu. Di conseguenza chi pratica arti marziali con abilità e impegno fa WUSHU KUNG FU.

Ma cosa vuol dire esattamente Wushu?
In cinese questo termine e’ composto da due ideogrammi:
Wu = guerra e Shu = arte.
Ecco perchè Wushu vuol dire Arte della Guerra e quindi Arte Marziale. Nello specifico per noi il Wushu e’ l’Arte Marziale Cinese, disciplina e sport per l’autodifesa ed il benessere psico-fisico, le cui origini risalgono a migliaia di anni or sono ed e’ soprattutto una preziosa eredita’ della cultura Cinese.

Ed ecco un’altra definizione di Wushu tratta da una lettera di Xu Cai, vice presidente della Federazione Nazionale dello Sport Cinese e consigliere della Lega ginnasti del Wushu della Cina.

“[…] Il Wushu ha una lunga storia e una relazione stretta con le tattiche militari. Nel periodo delle armi bianche ogni guerriero era abile nell’arte marziale; con il passare del tempo il Wushu si separò dalle tattiche militari diventando un’attività per il rafforzamento fisico e per l’autodifesa tanto da essere riconosciuto e ammesso in campo sportivo. Il Wushu visto come sport è una “ginnastica” che comprende la cultura tradizionale come teoria basilare e un contenuto tecnico pratico di movimenti sia a mani nude che con armi bianche il tutto combinato in taolu (sequenze) che aiutano il praticante a integrare la forma del movimento con lo spirito. Il Wushu possiede ricchi contenuti e non ha nulla da invidiare agli sport più moderni. Nutrito dalla cultura tradizionale che ha una storia di 5000 anni, questa arte marziale, nel corso della sua formazione e sviluppo ha assorbito il nutrimento della filosofia classica, dell’estetica, dell’etica, della disciplina militare, della dottrina per la conservazione della buona salute e della medicina tradizionale cinese. […]”
Beijing, Cina, 1 Marzo 1992.

Le Radici del Wushu

Il Wushu, Arte Marziale Cinese, e’ stato sviluppato attraverso i secoli dal popolo Cinese durante le lotte di sopravvivenza e le sue origini risalgono alla società primitiva.
Anticamente infatti gli uomini usavano mazze e bastoni nelle loro lotte contro gli animali selvaggi e per la ricerca del cibo, fu così che si sviluppò una rudimentale abilità nelle armi che in seguito fu approfondita durante le guerre tribali.
Quando gli uomini divennero piu’ abili nella caccia e nella guerra, svilupparono anche gradualmente la danza per l’intrattenimento e per le relazioni sociali.
Gli antichi documenti raccontano che la danza era un’imitazione dei movimenti dei vari animali quali la Danza della Scimmia, dell’Orso, degli Uccelli e così via.
Nacquero in seguito altri rudimentali sport come la Danza con lo scudo, l’ascia ecc. Tutti usati poi come esercizi militari.
Il Wushu prima della Dinastia Qin e Han
Con lo sviluppo della società ci fu anche lo sviluppo del Wushu.
Il periodo SHANG tra il 16° e l’11° secolo A.C. vedeva il sorgere dell’Età del Bronzo in Cina, dando origine alla costruzione di una serie di armi di Bronzo come la lancia, il pugnale, l’alabarda, l’ascia, la sciabola ecc.
Durante il periodo degli Stati Guerrieri tra il 770 ed il 221 A.C. la cavalleria rimpiazzò i carri da guerra e per adattare il combattimento a cavallo furono modificate anche le armi, come per esempio la forma delle lame o la lunghezza dell’impugnatura. Nuove armi furono quindi realizzate.
Secondo il Libro di Zhuang Zi, i combattimenti a mani nude ebbero un grande sviluppo alla fine di questo periodo, con vari metodi di attacchi, difesa, contrattacchi e finte.
Per quanto riguarda la scherma, era un’arte molto popolare tra la popolazione dello stato di Wu, Yue e Zhao; di frequente venivano organizzate competizioni ma poiche’ i contendenti non avevano adeguate protezioni, le ferite gravi erano molto comuni durante gli incontri. In una competizione di scherma avvenuta nello stato di Zhao, piu’ di sessanta persone furnono uccise o ferite nell’arco di soli sette giorni. Nello stato di Wu ad esempio era facile vedere persone con cicatrici sul corpo o sul viso. Tuttavia l’amore per la scherma non si spegneva ne tra le donne ne tra gli uomini. Le Cronache della Primavera e dell’Autunno di Wu e Yue raccontano la storia di Chu Nu alla quale fu dato il titolo onorario di Figlia di Yue dal re di Yue, Gou Jian, che visse intorno al 465 A.C, per la sua eccezionale abilità nelle Arti Marziali.
La storia racconta che il re Gou Jian stava discutendo i piani per rafforzare il suo paese con il suo primo ministro Fan Li, che lo avvisò:”Quando le armi giocano il ruolo principale nella battaglia, la vittoria o la sconfitta sono decise dall’abilità che i soldati hanno con esse. Ho sentito che nella Foresta del Sud vive una donna di nome Chu Nu, che nelle Arti Marziali e’ piu’ abile di molti altri. Io vi suggerisco Maestà di chiamarla per istruire le nostre truppe.” Il re prontamente accetto’ il consiglio e mandò un generale a prenderla. Quando il generale andò nella Foresta del Sud, la trovò a raccogliere le foglie da un albero di gelso, apparentemente sorpresa dal suo arrivo.
Il generale volle subito sottoporla ad un test per verificare le sue abilità e tirò un colpo furioso al ramo sul quale Chu Nu stava in piedi. Prima che il colpo venisse inferto, la donna fece una capriola allontanandosi dall’albero ed atterrando di fronte al cavallo del generale. Così Chu Nu incontrò il Re che rimase impressionato non solo dalla sua abilità e conoscenza nell’arte della scherma ma anche per la superba danza della spada che le aveva visto interpretare.
Durante la Dinastia Qin (221-207 A.C.) nelle competizioni furono inserite precise regole con la partecipazione di un arbitro, il tutto svolto in un’arena usando adeguate protezioni.
In un testo dissotterrato nel 1975 da una tomba della Dinastia Qin nel paese di Jiangling, nella Provincia di Hubei, fu ritrovato un pettine di legno sul quale era incisa a colori una scena di combattimento in cui e’ possibile vedere due uomini che lottano a torso nudo, con una fascia intorno alla vita e con scarpette ai piedi. Accanto un terzo uomo arbitra l’incontro.
Durante la Dinastia Han (206 A.C. – 220 D.C.) il Wushu fu sviluppato maggiormente e gli elementi di sport e danza adesso appaiono piu’ evidenti.
Comparvero molte dance con componenti marziali come la Danza della Sciabola, la Danza dell’Alabarda e dell’Ascia, mentre queste contenevano tecniche di attacco e difesa, altre posizioni e tecniche si evolvevano con caratteristiche di natura ginnica. Antichi documenti raccontano come la gente fosse disposta a percorrere circa 150 km. Attraverso la capitale per vedere queste gare ed esibizioni.
Era infatti una tradizione che ogni festa dovesse avere esibizioni di danza che, durante la Dinastia Han, erano spesso rappresentate prendendo spunto dalla Danza della Spada.
La piu’ famosa danza della spada fu quella rappresentata alla festa della Porta del Cigno e dell’Oca. L’evento ebbe luogo dopo il crollo della Dinastia Qin, durante le lotte per la supremazia tra le forze di Chu, guidate da Xiang Yu (232-202 D.C.) e le forze di Han, guidate da Liu Bang (247-195 D.C.).
La storia racconta che Liu Bang fu invitato alla festa della Porta del Cigno e dell’Oca da Xiang Yu dove un suo seguace esegui la danza della spada col chiaro intento di uccidere Liu durante l’esibizione. Ma improvvisamente un uomo di nome Fan Kuai si uni alla danza per proteggere la vittima.
Anche i combattimenti a mani nude erano molto popolari durante la Dinastia Han e il rapido sviluppo delle battaglie a cavallo, avvenute in questo periodo, contribuì a migliorare l’abilita’ nell’uso delle armi da taglio.

Il periodo Sui-Tang e successivi

Le danze della Spada diventano sempre piu’ popolari durante le Dinastie Sui e Tang (518-907 D.C.) e tra i piu’ conosciuti maestri si ricordano il poeta Li Bai, il Generale Pei Min e due donne, Gongsun e Li Shi’er.
Durante la Dinastia Tang (618-907 D.C.) fu elaborato un sistema di selezione per esaminare gli ufficiali della milizia. Quelli che erano piu’ esperti nel Wushu ebbero il titolo onorifico di “Cavaliere fiero ed ardente” oppure ” Cavaliere dal pie’ veloce”. Grazie a questo metodo di selezione, venne incentivata la pratica del wushu nella societa’ e come risultato le routines si svilupparono rapidamente. Furono elaborati nuovi esercizi individuali e di gruppo sull’uso della spada, lancia, sciabola, alabarda e bastone, anche la boxe comincio’ ad emergere.
Durante la Dinastia Song (960-1279 D.C.) furono invece fondate associazioni di wushu dagli stessi cittadini, come quelle degli arcieri, delle balestre, dei bastoni e della lotta libera. In citta’ ogni strada e vicolo veniva usata come un campo di allenamento dove si svolgevano incontri di boxe, calci, bastone e danze di sciabola, lancia ed arco. Anche i racconti locali come ad esempio “I fuorilegge della palude”, la cui storia si basa sulla ribellione di eroici contadini contro i corrotti ufficiali governativi della Dinastia Song, rappresentano un vivido quadro della situazione del wushu in quel periodo.
A partire dalla Dinastia Ming (1368-1644 D.C.), il wushu comincio’ gradualmente a concretizzarzi in differenti scuole. Documenti scritti riassumevano così lo sviluppo dei differenti stili, tra questi si ricordano: “Una nuova opera sugli effetti delle Arti Marziali”, “Scritti Marziali” e “Abilita’ supplementari da sviluppare”. Questi lavori descrivono le differenze tra le varie scuole di combattimento a mani nude e con armi, il loro sviluppo, le tecniche, i metodi di combattimento e i nomi dei diversi movimenti. L’autore di “Una nuova opera sugli effetti delle Arti Marziali”, Qi Jiguang (1528-1587 D.C.), era un rinomato generale dell’Imperatore Jiajing (regnante dal 1522-1566) della Dinastia Ming, e fu un grande esperto nell’uso di moltissime armi. Egli considero’ il combattimento a mani nude come uno degli aspetti piu’ importanti del wushu, come presupposto di tutte le abilita’ e come porta d’accesso nell’acquisizione delle altre. I soldati di Qi erano rinomati in tutta la Cina per il loro coraggio e per le loro abilita’ in battaglia.
Questo periodo e’ pieno di figure di spicco come Qianjin, famoso per la sua eccezionale abilita’ nella lotta e per le sue abilita’ nel wushu, e Zhang Songxi per la sua scuola di boxe interiore. Quest’ultimo infatti fu anche un formidabile avversario e un esperto nel rompere lastre di pietra con le sole mani nude anche all’eta’ di settant’anni.
Durante la Dinastia Qing (1644-1911 D.C.), furono fondate societa’ segrete di wushu, come quelle di TaijiQuan (Supremo Ultimo Pugno), BaguaQuan (Boxe degli Otto Trigrammi), XingyiQuan (Boxe imitativa), Baiji Quan (Boxe degli Otto Estremi) e TongbiQuan (Boxe delle braccia a frusta).
Dopo la rivoluzione del 1911 che rovescio’ la Dinastia Qing, il Dottor Sun Yat-sen (1866-1925), divenne leader dei rivoluzionari ed incoraggio’ la pratica del wushu come mezzo per irrobustire il corpo. Il wushu venne sostenuto da numerosi patrioti ed il risultato fu che molti famosi praticanti vennero sottoposti all’attenzione del pubblico.
Nel 1919, il maestro di wushu Huo Yuanjia, riconosciuto a livello internazionale, diede vita all’Associazione Superiore di Wushu, per la quale il Dottor Sun Yat-sen scrisse la fomosa frase “Emulate lo Spirito Marziale”, che divenne il modello da cui presero spunto le altre associazioni.
Dopo il 1929, l’Accademia centrale di Boxe Cinese era costituita da diverse sezioni regionali che allenavano promettenti praticanti di wushu. Nelle citta’ e nei villaggi sorsero anche numerose organizzazioni di wushu non governative come l’Associazione del Wushu di Shangai e l’Associazione dei Guerrieri Cinesi in Tianjin che contribuirono a preservare e sviluppare il wushu attraverso la Cina.

L’attuale sviluppo del Wushu

Sin dalla fondazione della Repubblica Cinese nel 1949, il wushu é stato conservato, studiato e sviluppato, come parte dell’eredità culturale della Cina, permettendone la diffusione in tutto il paese.
Le Associazioni del wushu hanno organizzato la promozione e lo sviluppo diretto a tutti i livelli, in modo da soddisfare i bisogni di un largo numero di entusiasti praticanti, realizzando le routines elementari del wushu e semplificando il Taiji Quan per i principianti. Sono stati elaborate routines standard da competizione, libri di wushu, posters, films e videos.
Un’attenzione speciale é stata rivolta al raccogliere e valutare il materiale del wushu, poiché la tradizione prevedeva la trasmissione dal maestro all’allievo solo verbalmente e tramite la dimostrazione personale, di conseguenza le fonti letterarie sono scarse, e per questo alcune sono andate perdute. Molti di questi maestri sono morti, mentre quelli che sono ancora vivi sono spesso anziani. Così, quelli che ci tengono a salvare l’eredità della Cina sono fortemente motivati a riorganizzare il materiale sul wushu.
Nel 1953 fu tenuta la prima dimostrazione Nazionale sportiva di tutta la Cina. Da allora ci sono state regolari esibizioni e competizioni di wushu. Queste attività promuovono lo scambio di capacità e idee, trovano nuovi talenti e incoraggiano il fiorire e lo sviluppo del wushu. Competizioni regolate aumentano il livello di performance e aiutano lo sviluppo di questa disciplina in tutte le sue forme.
Per valutare l’importanza della pratica di quest’Arte Marziale, sono state fatte ricerche sui vari stili, l’Università Medica di Pechino ha studiato gli effetti della pratica del Chang Quan (Boxe Lunga) ed il valore terapeutico del Taiji Quan per l’età, la debolezza e malattie croniche.

Il Wushu é stato inserito nel programma d’educazione fisica di molte scuole e università , mentre le università di Educazione Fisica ora offrono corsi di wushu. Ci sono classi di wushu in molte scuole di sport per ragazzi e le associazioni delle diverse localita’ hanno organizzato dei campi d’allenamento attirando moltissima gente entusiasta.
La mattina presto, all’alba, numerose persone praticano wushu nelle piazze, nei parchi, accanto ai laghi e sotto gli alberi, anche negli ospedali, nelle case di cura e nei centri di riabilitazione, ovunque ci sia spazio e tranquillita’. C’e’ chi pratica da solo o in gruppo eseguendo esercizi a mani nude o con armi e questa miriade di persone in movimento contribuisce a creare un’atmosfera vivace e stimolante che cattura anche ci si ferma solo a guardare.
Il Wushu e’ ora diffusa in tutto il mondo grazie ai teams Cinesi che hanno visitato piu’ di cinquanta paesi raccogliendo accaniti spettatori ovunque. Il primo Team che ando’ all’estero era costituito da un gruppo di giovani atleti che eseguì una dimostrazione al Secondo Incontro di Sport Nazionale in Cecoslovacchia nel 1960. In seguito il gruppo visito’ Burma e nel 1974 e nel 1980 il team di Pechino visito’ gli Stati Uniti dove ebbe un caloroso benvenuto e divenne molto popolare.

Molti stranieri erano desiderosi di andare in Cina per imparare il wushu ed ogni anno, i club, le scuole e i campi d’allenamento come i college di Educazione Fisica erano visitati da moltissimi fans stranieri desiderosi di imparare.
Dal 1975, Il Club Internazionale di Pechino ha organizzato trenta classi di Taiji Quan frequentate da piu’ di mille stranieri residenti in Cina e tra il 1979 ed il 1982 ottanta stranieri hanno frequentato l’Istituto di Educazione Fisica di Pechino per studiare il Wushu, i piu’ anziani tra questi avevano settantanni mentre i piu’ giovani non piu’ di venti. Piu’ della meta di questi studenti erano donne e provenivano dal Giappone, Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Svezia ed altri paesi oltre a qualche Cinese proveniente dall’estero.
Nel settembre 1982, il Primo Incontro Internazionale Amichevole di Wushu fu ospitato a Nanchino e sponsorizzato dall’Istituto di Wushu della Provincia di Jiangsu e dall’Associazione Americana di Wushu Cinese. Fu un nuovo esperimento che ospitava atleti venuti da molti paesi per confrontare e scambiare in un’arena le loro capacita’.
Questo fu il segnale che il wushu fioriva e diventava una mania dilagante in molti paesi al punto che in America, Canada e Mexico sorsero associazioni per insegnare il Wushu Cinese e nel 1981 la Svezia, l’Italia, la Francia, l’Inghilterra, la Germania Ovest e la Spagna fondarono la Lega di Wushu delle Sei Nazioni. Una scuola ed un club di kung-fu nacque così a Stoccolma.
Le gare Nazionali di boxe Cinese ospitate nelle Filippine e a Singapore prevedevano anche incontri di combattimento suddivise in categorie di peso oltre alle routines di wushu.
Rapidamente attivita’ legate al wushu sorsero anche in Giappone, paese già ricco di una lunga tradizione di arti marziali.
Ora ci si aspetta che il Wushu continui a svilupparsi e a diffondersi promuovendo i suoi effetti benefici per il corpo e per la mente.

Quanti stili di Wushu esistono?

Attualmente e’ difficile accertare quanti stili di wushu sono praticati in Cina, in quanto esistono piu’ di 100 scuole e numerosissimi stili individuali all’interno di esse.
Youngchun Quan (Boxe dell’Eterna Giovinezza) ha avuto origine nella provincia di Fujian e successivamente si e’ diffuso a Guangdong, Macao ed Hong Kong. Questo stile e’ solo uno dei numerosi stili racchiusi all’interno della categoria Nan Quan (Boxe del Sud) scuola nota per la sua aggressivita’ e vigore, diffusa a Sud del fiume Yangtze.
Tra i sottostili piu’ diffusi del Nan Quan ricordiamo “Le Cinque Grandi Scuole”:

Hongjia Quan (Boxe della scuola Hong)
Liujia Quan (Boxe della scuola Liu)
Caijia Quan (Boxe della scuola Cai)
Lijia Quan (Boxe della scuola Li)
Mojia Quan (Boxe della scuola Mo)
Altre scuole di Nan Quan sono poi Huheshuangxing Quan (Boxe della Tigre e della Gru), Xia Quan (Boxe del Cavaliere), Hakka Quan (Boxe dell’Hakka), Fojia Quan (Boxe Buddista), Lianshou Quan (Boxe Han) ed altri ancora.

Questo vasto gruppo di scuole copre una grande varieta’ di stili, basti pensare che nel Guangdong esistono piu’ di 350 differenti routines a mani nude ed oltre 100 routines con le armi che appartengono a scuole differenti.
Bei Quan (Boxe della scuola del Nord) e’ invece il termine generico che si usa per indicare le scuole nella provincia a nord del fiume Yangtze. Questa scuola e’ caratterizzata da movimenti forti e veloci ed enfatizza i calci ed il lavoro di gambe, come recita anche un vecchio detto:”al Sud i pugni, al Nord le gambe”.

Gli stili piu’ noti di questa scuola sono:

Shaolin Quan (Boxe di Shaolin)
Fanzi Quan (Boxe Veloce)
Zha Quan (Boxe della scuola Zha)
Hua Quan (Boxe del Fiore)
Pao Quan (Boxe Cannone)
Hong Quan (Boxe della scuola Hong)
Tongbi Quan (Boxe delle Braccia a Frusta)
Tantui, Baiji Quan (Boxe degli Otto Estremi)

ed altri.

Esistono poi anche il Taiji Quan, l’energico Xingyi Quan (Boxe dell’Imitazione) ed il fluido Bagua Quan nel gruppo degli stili interni, il Chang Quan, il vivace Hou Quan (Boxe della Scimmia), Zui Quan (Boxe dell’Ubriaco) e l’acrobatico Ditang Quan (Boxe delle Cadute).
Tutti questi stili sono il risultato dell’evoluzione delle maggiori scuole all’interno delle realta’ regionali in accordo con lo sviluppo dei singoli maestri. Così mentre molti stili richiedono la conoscenza di tecniche ed esercizi di base, altri prevedono la pratica di complicate routines per praticanti piu’ esperti.
Per esempio il Taiji Quan si divide in cinque grandi scuole:

Yang
Chen
Wu
Woo
Sun

Anche queste scuole includono una grande varieta’ di esercizi, per esempio la scuola Chen prevede una Routine Vecchia, la Routine Nuova e la routine Zhaobao mentre la scuola Yang prevede la Routine Lunga e la Routine Breve.

Con così tante scuole e stili, e’ chiaro che diventa difficile organizzare competizioni per promuovere il Wushu, e’ per questo che attualmente le competizioni sono divise in sette categorie principali:

Stili del Chang Quan – Routines queste concepite sin dalla fondazione della nuova Cina e basate sul Chang Quan tradizionale che consistono in tecniche standardizzate gia’ prestabilite e corredate da materiale di studio. La loro caratteristica e’ l’ampiezza dei movimenti e l’agilita’ ed e’ adatto per i bambini.
Stili del Taiji Quan – Comprendono tutti gli stili tradizionali ed i nuovi. Adatti per tutte le persone, le posizioni di questi stili sono ideali per curare le malattie e rafforzare il fisico.
Stili del Nan Quan – I movimenti di questo stile sono potenti ed energici, con numerose tecniche di braccia ed urla esplosive per accompagnare i movimenti.
Stili del Xingyi-Bagua – Caratterizzati da movimenti stabili e/o fluidi che sono guidati dalla mente ed infatizzano l’equilibrio tra interno ed esterno, forza e rilassatezza.
Stili del Tongbi Quan – Sono caratterizzati da movimenti ampi ed aperti, colpi corti e lunghi, scatti, balzi e salti.
Stili Imitativi e Ditang Quan – Caratterizzati da movimenti vivaci, con salti, cadute, rotolamenti ed altro, basato sull’imitazione di vari animali.
Stili misti – Include i vari stili tradizionali del Nord, costituiti da movimenti veloci, agili e fluttuanti combinando tecniche di immobilita’ con tecniche in movimento, spinte corte e lunghe.
Metodi di allenamento del Wushu

Ci sono diversi metodi per praticare il wushu ma i principali sono tre: routines d’allenamento, combattimenti prestabiliti ed esercizi per sviluppare le abitlità.

Ogni routines prevede una vasta e completa serie di esercizi che si differenziano per la sequenza dei movimenti, per il ritmo, per la difficolta’ e l’intensità della pratica. Prevedono individuali a mani nude, individuali con armi, duelli prestabiliti tra due o piu’ persone a volte disarmate e/o armate; routines di gruppo a mani nude e/o con armi eseguite ritmicamente da quattro o piu’ persone.

I combattimenti prestabiliti sono eseguiti da due o piu’ avversari ed i piu’ comuni sono :

Free-Styles: i contendenti si affrontano in un duello a mani nude dove l’obiettivo consiste nel colpire l’avversario con calci e pugni con o senza protezioni
Spinta di mani (Tui Shou): combattimento a mani nude dove i contendenti mantengono sempre la stessa distanza tra i loro polsi con l’obiettivo di spostare l’avversario usando spinte o strattoni senza usare calci, pugni o altri tipi di lotta
Duelli con bastone corto: i contendenti maneggiano corti bastoni, imbottiti di cuoio o di cotone, indossando protezioni con l’obiettivo di colpire l’avversario
Duelli con bastone lungo: ogni contendente maneggia un lungo bastone o palo di speciale manifattura ed indossa protezioni. Anche in questo caso il primo a colpire e’ il vincitore.
Gli esercizi per sviluppare le abilità e/o capacità sono invece parte integrante dell’allenamento base del wushu il cui scopo e’ incrementare la forza e le tecniche fondamentali. Includono esercizi in posizione eretta in cui il praticante deve mantenere una postura per un determinato periodo di tempo, un notevole lavoro di gambe su posizioni basse, calci, stretching, cadute, salti, scatti ecc.

Peculiarità del Wushu

Abbiamo detto in precedenza che storicamente il wushu e’ stato concepito per aspetti bellici e che e’ un metodo di allenamento per sviluppare l’auto difesa, attualmente ancora conserva le sue caratteristiche marziali tanto che in alcuni stili si esalta molto la pratica per incrementare le capacità di combattimento.

Negli ultimi secoli inoltre ci sono stati molti grandi maestri di wushu che hanno contribuito a farlo progredire affiancando le tecniche di combattimento con allenamenti mirati al benessere fisico e mentale favorendo il naturale sviluppo delle abilità umane.

Il wushu non e’ solo la via per sviluppare il benessere psico-fisico ma e’ anche un’arte che grazie alla danza, che come ricordiamo era usata in esibizioni e feste, ha potuto arricchire le sue qualità artistiche. Allo stesso tempo enfatizza nelle sue posizioni, la calma, l’autocontrollo, lo spirito e la vivacità degli esercizi abbellendo il fisico e migliorando il carattere.

Queste virtù fanno sì che il praticante sappia autocontrollarsi senza abusare delle sue capacità per esasperare l’autogratificazione o per approfittarsi di chi e’ più debole di lui e vi capiterà di sentirvi dire, dai vecchi maestri ma anche dagli insegnanti più giovani che credono in questi principi, che un buon praticante deve essere giusto ed affrontare a viso aperto le difficoltà della vita coltivando la sua modestia, l’umiltà e lo spirito di collaborazione.

Naturalmente il raggiungimento di queste virtù non e’ facile da perseguire ma ciò non significa che sia impossibile, anch’esse fanno parte della naturale evoluzione dell’uomo e la forza di volontà, l’esperienza, la maturità e magari un pizzico di caparbietà possono aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi in ogni campo.

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